#Oraomaipiù: l’idea c’è ma il programma è flebile!

Lo show vanta tra le file personaggi del calibrio di Patty Pravo, Loredana Bertè, Marcella Bella, Orietta Berti, e il massimo dello scontro è stato: No, quello non era un falsetto, Orietta!

Nulla da eccepire sull’idea delle vecchie glorie che vogliono risalire la china, è semmai la realizzazione il problema…piuttosto scialba, mediocre…a partire dalle esibizioni, buttate lì senza cura, e senza lo sfarzo delle grandi occasioni. Uno spettacolino pensato per le feste dell’unità – dove il pubblico si distrae, o bene che vada sghignazza durante le esibizioni degli ospiti. E’ mancato il collante che dovrebbe tenere insieme le star chiamate a giudicare. Ciascuno sembrava chiuso nella propria techa. E’ mancata la fusione, il dibattito tra i giudici (come siamo abituati a vedere in altri talent), è mancata la ciccia.

Lo spettacolo è avvenuto in un clima claustrofobico. Asfissiante. Valido per una seconda o terza serata, non certo per un prime time sulla prima rete nazionale, il venerdì sera.

Un nota di merito invece va alle confessioni iniziali, con gli otto cantanti protagonisti che parlavano di «piccoli esaurimenti nervosi», di «pianobar dove capitava di non cantare per nessuno», di «telefoni che non squillavano più» e di «psicoterapia che aiutava a rialzarsi dal letto la mattina». Testimonianze vere, che hanno reso  a tratti il programma sincero e attraverso le quali il pubblico ha potuto riconoscersi e simpatizzare. 

Altra nota di merito è per il conduttore Amadeus: più empatico e comunicativo di Carlo Conti. Speriamo che la Rai lo utilizzi con sempre maggiore frequenza…

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