Paolo Villaggio, il ricordo delle sue donne: Pina Fantozzi e la signorina Silvani

 

Rassegna stampa – Corriere della Sera, Vanity Fair

 

MILENA VUKOTIC: «NOI, UNA COPPIA DI FATTO. CON FELLINI CENE STRAORDINARIE»

Emilia Costantini per www.corriere.it

 

«Eravamo una coppia di fatto», esordisce tenera con quella vive mesta, sempre gentile Milena Vukotic, compagna di una lunga avventura cinematografica, condivisa con Paolo Villaggio. Non solo compagno di scena, «ma soprattutto un caro amico», precisa l’attrice.

E sono tanti i ricordi… 

«Si, eravamo proprio una coppia di fatto. Lei pensi che una sera vado a cena a casa Villaggio. Suono alla porta, mi viene ad aprire la cameriera che, accogliendomi sorridente, sento che dice a Maura, la moglie di Paolo: “Signora, è arrivata la moglie di suo marito”.

L’ultima volta che vi siete visti risale a un paio di anni fa, per un’occasione teatrale...

«Recitai in palcoscenico un testo molto bello della figlia di Paolo, Elisabetta. È stata una bella serata. Dopo lo spettacolo siamo andati tutti insieme a cena, è stata una rimpatriata. Ma con lui non ci siamo mai persi di vista. Ci sentivamo sempre. Gli auguri di Natale, due chiacchiere al telefono non mancavano mai…».

Altri ricordi? 

«Le cene straordinarie con Federico Fellini, con Giulietta Masina: restavamo a tavola per ore».

Ma il Villaggio privato che carattere aveva? 

«Era caustico, cinico, bizzarro e imprevedibile. Un’ironia feroce, la sua, che però nascondeva a mio avviso un suo lato misterioso, che non voleva palesare».

 

«La sua fragilità, la sua profonda malinconia, che non voleva far vedere. E questo era il suo fascino».

Negli ultimi anni si vestiva anche in modo strano, un po’ eccentrico, con delle lunghe palandrane...

»Si, è vero. Si vestiva con le gonne, era un matto, ma lui era fatto così. La sua non era ostentata estrosità, lui era proprio un estroso di natura.

Sul set era altrettanto estroso?

«Molto disciplinato e rigoroso. Ma Paolo si sentiva più scrittore che attore. Ed è una vergogna che si siano accorti del suo talento solo Fellini e la Wertmuller. Paolo non doveva essere ridotto e relegato nella maschera Fantozzi che lui stesso aveva inventato e che lo ha portato al successo».

Fantozzi lo ha ingoiato?

«Assolutamente sì. Ha prevalso sul suo talento di autore, sul suo carisma anche di uomo. E io sono orgogliosa di aver fatto parte della sua creazione».

 IL RICORDO DELLA SIGNORINA SILVANI

Da www.vanityfair.it – «È morta anche la mia giovinezza. Fantozzi è stato l’unico uomo che mi abbia veramente amato», firmato: Anna Silvani. Così, con poche parole cariche di ironia ed emozione, l’attrice Anna Mazzamauro ha ricordato su Facebook Paolo Villaggio, l’attore e sceneggiatore morto a Roma all’età di 84 anni.

Anna Mazzamauro ha voluto firmarsi così, come la mitica «Signorina» del ragioner Ugo Fantozzi, il personaggio più noto di Villaggio, che la Mazzamauro ha interpretato dal primo film – datato 1975 – all’ultimo, Fantozzi 2000 (del 1999). Nel 2015, in occasione dei 40 anni dal primo Fantozzi, i protagonisti Paolo Villaggio (Ugo Fantozzi), Mariangela (Plinio Fernando) e, appunto, la signorina Silvani (Anna Mazzamauro), avevano festeggiato con una speciale reunion alla Festa del Cinema di Roma.

È morta anche la mia giovinezza. Fantozzi è stato l’unico uomo che mi abbia veramente amato

Signorina Silvani

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